Note le sue denunce contro la casta. Virale il video in cui parla degli uomini di sinistra, definendoli 'Figli di p......'
Istrionico e teatrale, trasandato eppure, a suo modo, curato. Soprattutto, un outsider della politica argentina. Javier Milei ha vinto le primarie presidenziali – le elezioni si svolgeranno il prossimo 22 ottobre – andando contro ogni pronostico e aspettativa. Leader della destra radicale, economista antisistema e populista, ha ottenuto oltre il 30% dei voti, superando le due storiche formazioni politiche del paese, vincitrici delle ultime tre elezioni.
Chi è Javier Milei Classe 1970 – cinquantatré anni proprio il giorno delle elezioni, il 22 ottobre – Milei nasce a Buenos Aires in una famiglia umile e di origine italiana. Padre autista di bus, madre casalinga, è stato portiere dei Chacarita Juniors e membro di una band che suonava soprattutto pezzi dei Rolling Stones.
Le sue denunce contro la casta, le idee, il credo Contrario all’aborto, favorevole alle armi per tutti, Milei è da sempre contro la testa, come dimostrano le sue continue denunce. Vuole, ad esempio, abolire la banca centrale e crede che vendere organi possa essere un “mercato in più”. “Lo stato è un’organizzazione criminale che si finanzia attraverso le tasse prelevate alle persone con la forza. Stiamo restituendo i soldi che la casta politica ha rubato”, ha dichiarato.
Perché ha vinto Secondo l’analista politico, Facundo Cruz, Milei"ha intercettato il malcontento cittadino degli ultimi due governi, passato e presente". Soprattutto, è riuscito a creare un rapporto diretto con i più giovani, ai quali non ha mai smesso di promettere di porre fine al sistema politico tradizionale, la “casta”, appunto.
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