Edwige Fenech torna al cinema con la regia di Pupi Avati nella Quattordicesima domenica del Tempo Ordinario in sala dal 4 maggio. Parlando dei suoi vecchi film confessa: 'Li rifarei tutti, la cosa peggiore erano i titoli' ANSA
"Certo che li rifarei, grazie a quelle pellicole sono diventata famosa e sono qui oggi". Così Edwige Fenech tornata al cinema con la regia di Pupi Avati nella Quattordicesima domenica del Tempo Ordinario in sala dal 4 maggio, ospite in studio a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1.
Oggi ha lo stesso giudizio su quelle pellicole?"Ai tempi non andavo neanche a vederli per via dei titoli. Poi grazie ad una recensione di Walter Veltroni, che scrisse che il mio personaggio nell'Ubalda era alla Truffaut, mi convinsi a vederlo in tv e devo dire che aveva ragione: oggi gli darei un otto e mezzo come voto".
Lei però ha lavorato con molti dei più grandi attori del nostro Paese, primo tra tutti Ugo Tognazzi. Oltre all'aspetto professionale, cosa si ricorda di lui?"Un aneddoto. Ugo cucinava benissimo tutti i tipi di pasta. Mi ricordo che faceva spesso la pasta con le barbabietole: era viola, bella da vedere, ma diciamo mediamente buona". Ha lavorato anche con Alberto Sordi.
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