La Fiat Duna è una delle auto più bersagliate dalla critica e dalla satira di questo Paese. Ma è stata davvero una vettura così negativa? Scopriamolo insieme
nel periodo del suo fulgido vigore. Inutile farne l'elenco, tutte le battute sulla Duna sono divenute talmente popolari , da essere conosciute in modo trasversale, anche da chi mastica poco l'universo delle quattro ruote. La fama della Duna è eufemisticamente poco lusinghiera. Questo modello di mamma Fiat è arrivato sulle strade italiane guadagnandosi immediatamente un appellativo d'infamia: quello di auto più brutta mai prodotta.
Il peccato originale è proprio quello di dare un"lato b" così pronunciato alla Uno. Quando la Duna giunge in Italia è il 1987 e gli italiani, come gran parte degli europei, comincia ad aver un rifiuto quasi categorico delle piccole berline a tre volumi netti, nonostante gli estremi vantaggi. La Duna, infatti,, possiede un'abitabilità superiore e un bagagliaio da 503 litri , quasi impareggiabile per le altre competitor della sua categoria.
A livello ciclistico adotta delle robuste sospensioni anteriori MacPherson con molle disassate mentre le posteriori sono a bracci trasversali inferiori uniti da una balestra che svolge anche la funzione antirollio.
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