Valutazioni immateriali e materiali vanno ormai di pari passo tra le priorità espresse nella ricerca di Randstad. Ma le aziende faticano a tenere il pas…
Valutazioni immateriali e materiali vanno ormai di pari passo tra le priorità espresse nella ricerca di Randstad. Ma le aziende faticano a tenere il passoTenere insieme la vita personale con il lavoro scalza la secca remunerazione in testa alla classifica dei fattori più importanti per gli italiani nella.
. Secondo Randstad, nel 2023 la conciliazione vita-lavoro è diventato di gran lunga il fattore più importante per gli italiani nella scelta di un datore di lavoro: al primo posto con il 60,5% delle preferenze, stacca l’atmosfera di lavoro piacevole e lo stipendio e benefit . Seguono poi la sicurezza del posto e l’avanzamento di carriera .
e quindi si ha in tasca una immediata ricollocazione a condizioni migliori, anche nelle intenzioni si conferma una propensione crescente al cambiamento. L'Employer Brand Research dice che il 13% ha lasciato il proprio datore di lavoro negli ultimi 6 mesi e il 24% intende lasciarlo , con una maggiore incidenza tra i 25-34enni e le persone con un'istruzione superiore.
"Nel 2023 il worklife balance è diventato il driver più importante nella scelta del datore di lavoro in Italia, eppure è solo al 5° posto tra i fattori offerti dalle aziende, uno scarto che indica un fondamentale punto di miglioramento nell’employer branding - ha commentato in una nota Marco Ceresa, Group CEO di Randstad -. Di fronte al carovita e alle incertezze dello scenario internazionale, però, restano fondamentali anche fattori economici.