Le aziende contattate dalla fondazione delle Olimpiadi invernali del 2026 hanno rifiutato perché non bastano né il tempo né i soldi
La pista Eugenio Monti di Cortina d'Ampezzo che dovrà essere rifatta per le Olimpiadi invernali del 2026
e a cui è stata assegnata la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, e Pizzarotti. Entrambe non avrebbero risposto alle richieste di Simico a causa di un’offerta economica ritenuta insufficiente, e dei tempi del cantiere molto stretti.Inizialmente la Regione Veneto e la fondazione Milano Cortina avevano previsto una spesa di 85 milioni di euro per la costruzione della pista che ospiterà le gare di bob, slittino e skeleton, e dei servizi per squadre, giornalisti e spettatori.
Il cantiere avrà un impatto ambientale non trascurabile: l’attuale pista, chiusa nel 2008, deve essere modificata per rispettare i requisiti di sicurezza richiesti dalla federazione internazionale. Molte delle curve che l’hanno resa famosa dovranno essere allargate e per certi versi ammorbidite.