11 sopravvissuti su 40 ospiti. Albergo travolto da 120mila tonnellate di ghiaccio
Un disastro che ha scioccato l'Italia tutta. Sono passati poco più di 7 anni da quel maledetto 18 gennaio 2017 quando alle ore 16.49 una valanga travolse e distrusse il resort di lusso nel comune di Farindola, in Abruzzo, costruito sul massiccio del Gran Sasso alle pendici del versante pescarese, morirono 29 persone, 11 i sopravvissuti.
La richiesta di soccorsi Fu per primo un cuoco in vacanza alle 17.08 a dare l'allarme e chiamare i soccorsi. Giampiero Parete si salvò perchè era nel parcheggio, nella telefonata di richiesta di aiuto disse chiaramente che l'albergo era crollato a cuasa di una valanga. Poco dopo la Prefettura aveva chiamato in albergo, non rispondeva nessuno, un silenzio agghiacciante.
Sarà invece un volontario della Protezione Civile a credere alle parole dei due testimoni: gli uomini del Soccorso Alpino con le ciaspole raggiungeranno a fatica l'Hotel Rigopiano solo all'alba del giorno dopo, era il 19 gennaio, le strade bloccate dalle fitte nevicate, davanti a loro lo scenario tragico. C'è voluta una settimana di interventi e operazioni complicate per recuperare i corpi delle 29 vititme e mettere in salvo gli 11 sopravvissuti, era il 25 gennaio.
La perizia che ha ricostruito il disastro Il 29 ottobre del 2020 una super perizia affidata a geologi esperti ricostruiva con certezza la storia del disastro dell'Hotel Rigopiano. A travolgere la struttura albeghiera, a uccidere 29 persone, fu una valanga che viaggiava inarrestabile a quasi 100 km orari, successe tutto in 90 secondi. La slavina si staccò dal Monte Siella alle ore 16.41, è stato stabilito che avrebbe colpito e devastato la struttura alle 16.
Nella ricerca tra gli elementi, spiega uno dei ricercatori, anche i segnali sismici che si verifcarono quel giorno in quella zona, in particolare uno, classificato anomalo, avvenuto in una finestra temporale di 24 minuti, ricondotta a quando si sarebbe staccata la valanga. Ci furono centinaia di modellazioni numeriche degli scenziati che studiarono anche la temperatura dell'umidità e quella della neve.